Il Vietnam è una destinazione tipicamente invernale, almeno così si dice. In realtà parlare di stagioni significa schematizzare fenomeni non facilmente definibili. Umidità, pioggia, calore, luoghi dicono poco se non accostati a valori dimensionali, per di più interconnessi tra loro. Si dovrebbe quindi approfondire la meteorologia in funzione di tutti gli indicatori disponibili per una determinata area in un’epoca dell’anno, ammettendo peraltro la mutevolezza del clima, incerto per definizione.

Con questa premessa desideriamo aprire uno spiraglio su un mondo che sembrava cadere nell’oblio nella cosiddetta stagione “sbagliata”. E’ vero, in generale, viaggiare in Vietnam in gennaio è più confortevole che in giugno o agosto. Ma è pur vero che non sempre è possibile viaggiare d’inverno a causa di impegni di lavoro, scolastici dei figli, etc. Si deve dunque rinunciare senza appello? Noi pensiamo di no.

Come fare dunque? Forse una possibile soluzione è quella di individuare un percorso di viaggio più “attento”, che tocchi i luoghi più confortevoli climaticamente, evitando quelli con una maggior probabilità di pioggia o di condizioni sfavorevoli.

Ad esempio, il Vietnam ha due aree che presentano una situazione climatica decisamente accettabile: il Nord, montagnoso, al confine con la Cina, e il centro, che racchiude le maggiori bellezze artistiche e architettoniche. Addirittura, nel centro del paese, è proprio nel periodo invernale, dicembre – gennaio, che avvengono le precipitazioni più copiose.

Ecco dunque alcune proposte che consentono di affrontare un viaggio, interessantissimo nelle visite alle cosiddette minoranze etniche – ancora genuine e affascinanti – e ai luoghi monumentali.